L'ingiustizia che una giovane fanciulla deve affrontare, la sua vita schiacciata da un maligno incidente. La lettura mi ha suscitato anche un'altra emozione, più intensa: la protagonista non è un personaggio immaginario, su cui liberare la fantasia, è una persona da me ben conosciuta, le cui vicende o i pensieri si riaffacciavano nella mia mente e nei miei ricordi, più vivi che mai.
Debora racconta se stessa. Il prima con le amicizie, la spensieratezza, le speranze. Poi l'incidente, con la sua drammatica sequenza di eventi, la lunga notte del coma, che l'ha separata a lungo dal mondo. Poi la lenta, dolorosa e faticosa "resurrezione". Infine il ritorno alla vita, anch'esso faticoso e irto delle comuni esperienze di tutti, come quella di un matrimonio finito male. Arricchita di una esperienza grande e irripetibile: Penelope.
È certamente un libro da leggere e conservare. Una testimonianza di vita che tocca livelli etici e che assume una alta valenza educativa. Dovrebbe essere fatto leggere a scuola.